Il volume approfondisce la storia dei rapporti che occorsero fra mecenati, intermediari e artisti veneziani a Vienna e nei domini del Sacro Romano Impero tra 1650 e 1750. In tale periodo, non ci fu soluzione di continuità tra arti performative e figurative. Basandosi sugli studi di Francis Haskell, si può inoltre affermare che il mecenatismo a Vienna nell'età barocca facesse parte di una rete cosmopolita in cui gli intermediari furono protagonisti fundamentali. I venticinque saggi raccolti prendono in esame casi esemplari di queste relazioni avvenute tanto nei territori della Casa d'Asburgo e nei feudi imperiali, quanto nel resto d'Europa, anche con artisti non veneziani.
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