Nei primi capitoli della tesi magistrale, siamo con l'aiuto di; libri e articoli teologici di esperti, analizzato l'origine storica e il collegamento delle festività ebraiche; Rosh Hashanah, Yom Kippur e Sukkot. Si è scoperto che la più antica di tutte le feste gioiose (ed e anche agricolà) è Sukkot, in cui gli ebrei celebrano il ringraziamento per la protezione di Dio durante la loro permanenza nel deserto e che nell'Antico Testamento veniva ricordata principalmente per l'intronizzazione di Dio re ed protettore della nazione d'Israele a Gerusalemme. Da quell'evento storico in poi, fino alla distruzione del I. tempio di re Salomone, la presenza e la glorià speciale di Dio risiedettero in quel luogo. Sembra, che per causa dei peccati e delle abominazioni del popolo eletto (la disobbedienza agli insegnamenti morali, idolatria, la corruzione morale) èsso lasciò Gerusalemme (Ez 10). Prima di ciò, gli ebrei, soprattutto durante le feste più importanti, cercavano di non provocare con le loro trasgressioni la cessazione della presenza di Dio, disonorare la santità e perdere la protezione di Dio nel suo tempio. Nell'Antico Testamento e nelle fonti storiche, la festa del Capodanno viene talvolta celebrata il 10 di Tishri, cioè l'odierno Yom Kippur, oppure viene confusa con la festa del raccolto/Sukkot. Nell'Antico Israele, la preparazione, la purificazione (il tempio, la purezza rituale dell'individuo), tutto era finalizzato a celebrare la felice Festa dei Tabernacoli. Questa avveniva similmente come si facevano l'olocausto e il sacrificio per il peccato in primavera e dopo la celebrazione della Pasqua, durante la Festa dell'Insediamento Permanente (dell'agricoltura) in Canaan. Per farlo più facile entrare nella conversione e, di conseguenza, in un amore più grande verso Dio e verso il prossimo, cosa alla quale ancora oggi gli ebrei si preparano nel mese che precede le vacanze di Capodanno. Aumentano le preghiere collettive, fanno l'elemosina, chiedono perdono sia a Dio che al prossimo. Cristiani, abbiamo adottato, molte altre cose dai nostri fratelli maggiori, il simbolismo del quarantesimo giorno, che ha origine principalmente dai 40 anni di permanenza di Israele nel deserto, perché lì dovette pagare per i suoi peccati e purificarsi in una nuova vita. Se confrontiamo i quaranta giorni della Quaresima con la preparazione ebraica al nuovo anno fino al giorno di Espiazione, troviamo molti paralleli. La differenza principale ed essenziale, però, è che i cristiani hanno la possibilità di trarre forza per un nuovo inizio dai sacramenti (Eucaristia, confessione) e dalla comunione ecclesiale, cioè dalla presenza e dall'azione di Dio nel mondo, mentre gli ebrei contano soprattutto sulla forza della volontà del singolo e della comunità di allontanarsi dal peccato. Il cammino cristiano di conversione si fonda sull'adempimento della legge da parte di Cristo nell'amore verso Dio e verso il prossimo, mentre per gli ebrei l'autorità principale è Mosè e la sua legge. Il periodo di preparazione e il Capodanno ebraico, insieme al Giorno dell'Espiazione, sono le festività autunnali più importanti, e giorni di piu santità. Questo è il periodo più sacro dell'anno, quando possono connettersi con Dio in un modo molto speciale. Di conseguenza, la maggior parte di loro, anche se non pratica regolarmente la propria religione, dimostra la propria appartenenza nazionale e religiosa alla nazione e l’alleanza con Dio.
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